Via Nazionale, nel cuore di Roma, è una delle sue strade principali ospitando edifici importanti e unendo Piazza della Repubblica con Largo Magnapoli. Attraversa i quartieri di Castro Pretorio e rione Monti fino alla maestosa rotatoria di Largo Magnanapoli con resti delle Mura Serviane e da cui partono le vie che portano al Quirinale, a Piazza Venezia, a Via Panisperna e alla Salita del Grillo.
Ma torniamo a Piazza della Repubblica lasciandoci alle spalle la superba Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Alla fine dell’’800, lo sviluppo edilizio dovuto al nuovo ruolo romano di capitale, vede in Via Nazionale l’arteria che porta dalla Stazione Termini verso il Tevere. Riprendendo con questa idea il percorso dell’antico “Vicus Longus” dalle Terme di Diocleziano al Foro di Augusto. Pensata già per il vasto traffico, con marciapiedi molto larghi, la Via si presta anche oggi a una bella passeggiata a piedi, gradevolmente in discesa.
I grandi edifici sono costellati da negozi, alberghi di lusso ed esercizi della ristorazione che animano la via sui fronti stradali.
S. Paolo entro le mura è il primo tempio non cattolico costruito nella nuova Capitale sul progetto di George Edmund Street tra il 1873 e il 1880. Questa chiesa anglicana (inglese St. Paul Within the Walls) costituisce un documento unico del movimento inglese “Arts and Crafts” teso al recupero dell’artigianalità in contrasto con lo sviluppo industriale dell’epoca.
Il reverendo Robert J. Nevin cercò di darle caratteri italianeggianti nelle massicce murature romanico-gotiche, sovrapponendo corsi di travertino bianco e mattoni rossi. E facendo costruire un campanile di stile italiano a bifore e trifore.
Proseguendo la passeggiata e attraversando la strada si incontra Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia. Costruito tra il 1887 e il 1902, rappresenta un’espressione del classicismo di matrice tardo-cinquecentesca di Gaetano Koch.
La facciata, infatti, è a tre ordini con la parte centrale in leggero aggetto coronata da attico e doppio ingresso a tre fornici. È visitabile gratuitamente su prenotazione e ospita il Museo della Moneta della Banca d’Italia, con una straordinaria raccolta di monete e banconote.
Di fronte alla Banca d’Italia troviamo il Teatro Eliseo, già Arena Nazionale, costruito nel 1901 come teatro all’aperto; poi ricostruito in muratura (1906-1910) come Teatro Apollo.
Nel 1918 diventa Teatro Eliseo: uno degli esempi più noti dello stile Liberty romano. I più grandi attori e artisti di varietà ne hanno calcato le scene, ma attualmente è chiuso per difficoltà economiche di gestione.
Sullo stesso marciapiede, una lunga scalinata ci porta sotto il piano stradale alla Basilica di San Vitale e Compagni Martiri in Fovea. Già Basilica paleocristiana imperiale dei Santi Martiri Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio. Il più antico luogo di culto cattolico del centro storico di Roma che è anche la basilica più affrescata della città.
Il titolo cardinalizio è antichissimo, attestato dalla fine del III secolo con il nome di titulus Vestinae. Edificata sotto Papa Siricio, venne consacrata da Papa Innocenzo e riccamente ornata. Tra gli altri primati è anche la prima basilica cristiana pubblica con battistero (non ancora ritrovato) non fondata su templi pagani preesistenti.
A fianco di San Vitale il grandioso Palazzo delle Esposizioni, uno dei centri culturali espositivi a carattere internazionale di Roma. Eretto su un progetto di Pio Piacentini del 1877 e inaugurato nel 1883, destò forti critiche che animarono il dibattito sulle scelte architettoniche.
Ha subito diverse modifiche, tra ristrutturazioni e restauri, attraversando i decenni, le mode e le politiche culturali vigenti. Restando sempre al centro della più dinamica e articolata attività espositiva romana.
In tema di politiche culturali, segnaliamo che mentre scriviamo è in corso un dibattito sul possibile cambio di nome della via in Via della Costituzione. Caposaldo della Repubblica Italiana che non ha nella capitale un toponimo celebrativo ma che verrebbe così ricordato vicino al Quirinale, l’istituzione che ne è garante.
Non sarebbe una novità nella zona, la stessa Piazza della Repubblica da cui siamo partiti ha questo nome dal 1953. Prima era chiamata Piazza Esedra, nome ancora in uso del parlato popolare dei romani.
Il più grande spazio espositivo interdisciplinare con più di 10.000 metri quadri, articolati su tre piani. Ospita eventi culturali dalle mostre d’arte alle rassegne cinematografiche, dal teatro alla fotografia, dalla musica alla presentazione di libri ed eventi.
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