I mosaici dello Stadio Olimpico di Roma fanno parte della più ampia decorazione fatta di piccole tesserine nell’area del Foro Italico. Un complesso architettonico rinomato anche per i magnifici mosaici che decorano ambienti interni e pavimentazioni esterne.
I mosaici rappresentano temi mitologici, sportivi e storici, creando un’atmosfera suggestiva di grande bellezza e importanza culturale. Queste opere mostrano un mix di idealizzazione estetica e propaganda politica, celebrando il potere e la grandezza del regime italiano del tempo. Riprendono figure classiche, immagini mitologiche e simboliche, che miravano ad avvalorare una continuità storica del regime con l’antica Roma.
Non tutti fanno caso alla immensa opera, i mosaici dello Stadio Olimpico, che stanno calpestando incamminandosi verso lo Stadio Olimpico di Roma. Magari avvolti nei colori giallorossi o biancazzurri secondo il turno domenicale.
La pavimentazione in marmi policromi del viale che conduce dall’obelisco verso lo stadio fu realizzata nel 1933 e venne commissionata alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Insieme alla realizzazione delle decorazioni dei vari edifici e spazi aperti del Foro.
Con la supervisione del direttore della Scuola, Antonio Baldini e il lavoro progettuale e sinergico dell’architetto Luigi Moretti. E ancora, le opere del progettista Del Debbio e degli artisti Angelo Canevari, Giulio Rosso, Gino Severini e Achille Capizzano.
L’area copre oltre 3000 mq di mosaico del Viale dell’Obelisco e 900 mq del Piazzale della Fontana della Sfera (“la palla” per i romani). Vennero eseguiti a Spilimbergo, ma l’intervento della Scuola fu su un’area decorativa complessiva di 10.000 mq (non solo esterna, ma anche nella Piscina Olimpica).
Una antologia di simboli decorativi sacri alla storia di Roma e alla vita fascista, una sintesi della politica e dell’estetica di regime, tutta eroismo e retorica classicista. Le tessere usate furono le stesse che ricalcavano lo stile dell’antica Roma: 7.500 per ricoprire un solo metro quadrato di superficie.
Minuscole tesserine bianche e nere che formano slogan tipo “Duce, la nostra giovinezza a voi la dedichiamo” o il più noto “molti nemici, molto onore”. Decine di immagini belligeranti, guerresche, agonistiche e sparsi qua e là animali marini, leoni e gazzelle a ricordare l’esotismo delle conquiste africane dell’Impero.
Le rappresentazioni dei vari sport sono belle e armoniche, i corpi degli atleti hanno una plasticità “sironiana”, elementari e potenti. Ruotando intorno la Fontana della Sfera nel tappeto musivo si incontrano giavellottisti e pugili a riposo, tuffatori e nuotatori, ostacolisti e sollevatori di pesi ed anche giocatori di hockey e fantini su cavalli monumentali.
Purtroppo il passaggio di centinaia di migliaia di tifosi che accedono allo Stadio e la pioggia e il vento e il tempo che passa sbriciolano anche i corpi più atletici. I mosaici dello Stadio Olimpico avrebbero bisogno di un buon restauro.
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