I Carciofi alla matticella sono un piatto tradizionale della cucina laziale, in particolare della zona dei Castelli Romani. Questa ricetta porta con sé l’essenza della tradizione contadina italiana, un perfetto esempio di come la cucina possa raccontare la storia di un territorio.
Il nome “matticella” deriva da “matte”, termine locale per indicare i tralci di vite che venivano usati per accendere il fuoco necessario alla cottura dei carciofi.
Questo metodo rustico e genuino di cucinare i carciofi risale a diversi secoli fa, nato probabilmente dalla necessità di sfruttare tutto ciò che la terra offriva, anche gli scarti della potatura delle vigne.
A Velletri, luogo d’origine dei Carciofi alla matticella, esiste una leggenda popolare che racconta come questo piatto sia nato per un curioso incidente d’amore.
La storia narra di una certa Assuntina, giovane contadina innamorata. La ragazza durante un momento romantico nel vigneto, lasciò cadere accidentalmente il suo canestro con i carciofi tra le braci di alcune “matticelle”.
Gli ortaggi, inizialmente destinati alla colazione del padre e degli operai, sembravano perduti; ma la ragazza, per evitare di essere sgridata, decise di rimediare. Infilò nei carciofi rametti di mentuccia selvatici e aglio fresco raccolti nelle vicinanze, e li riposizionò tra le braci, con un filo di olio extravergine d’oliva.
Con il piatto che presentava come un gesto d’amore dedicato alla vite e ai carciofi, che crescevano insieme nel vigneto, Assuntina conquistò il favore di tutti, che apprezzarono questa deliziosa novità culinaria.
Il piatto si prepara tipicamente in primavera, quando i carciofi romani, noti per essere estremamente teneri e saporiti, sono di stagione e possono essere raccolti freschi.
I Carciofi alla matticella racchiudono sia il sapore della terra che il calore della tradizione familiare. Questi carciofi sono generalmente conditi con ingredienti semplici come l’aglio, la mentuccia romana (simile alla menta, ma dal sapore più delicato), olio evo, sale e pepe.
Il segreto del loro gusto unico risiede nella cottura lenta e uniforme sulla brace accesa con le “matte”, che conferisce loro un inconfondibile aroma affumicato. Ogni carciofo viene aperto leggermente per consentire ai condimenti di penetrare bene all’interno.
La preparazione richiede tempo e pazienza, poiché i carciofi devono cuocere sotto le braci per circa 30-45 minuti. Fino a quando diventano teneri al punto giusto, sfruttando anche il vapore generato dai tralci lentamente consumati dal fuoco.
Questa ricetta è ben più di un semplice piatto; è un evento sociale. Tradizionalmente, i Carciofi alla matticella erano cucinati nei giorni di festa o di vendemmia, quando le famiglie e le comunità si riunivano per celebrare la fine della stagione del raccolto.
Questo spirito di condivisione e convivialità è ancora molto presente. La ricetta viene tramandata di generazione in generazione, mantenendo viva la tradizione culinaria e culturale di queste zone.
Oggi, i Carciofi alla matticella rappresentano un patrimonio gastronomico, celebrato in numerosi sagre e festival enogastronomici, dove chiunque può scoprire e apprezzare i sapori autentici del Lazio.
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