Nel cuore della provincia di Latina, immersa tra i Monti Lepini, si trova l’Abbazia di Fossanova, una gemma nascosta di rara bellezza. Situata a circa 5 km a sud del centro storico di Priverno, per chi la intravede tra gli eucalipti l’abbazia emerge come un invito irresistibile.
Il suo tiburio a lanterna si erge infatti come un faro spirituale, attirando l’attenzione tra gli alberi secolari che la circondano e proteggono. Intorno alla sua imponente struttura, l’antico abitato circostante, con le sue radici medievali, offre un’atmosfera contemplativa, tipica dei luoghi ricchi di storia e bellezza spirituale.
Siamo in piena atmosfera medievale stile “Nome della rosa”. E, infatti, sia la chiesa sia il borgo di Fossanova, in cui è inserita, sono stati varie volte set cinematografici per film d’autore.
L’Abbazia di Fossanova affonda le radici nel XII secolo, trasformandosi da un antecedente monastero benedettino che si pensa risalisse al VI secolo. Originariamente eretto sui resti di una villa romana, questo fu donato da Papa Innocenzo II a monaci borgognoni nel 1134, sotto la guida di San Bernardo di Chiaravalle.
Seguirono le rigide regole della riforma di Citeaux, orientate verso l’ortodossia benedettina. La costruzione dell’attuale complesso abbaziale, mirabile esempio di transizione dal romanico al gotico, iniziò nel 1163 e culminò con la consacrazione nel 1208.
L’abbazia, riconosciuta come monumento nazionale nel 1874, è il più antico esempio di arte cistercense in Italia, insieme all’Abbazia di Casamari. Il vasto complesso, comprendente il chiostro, la chiesa di Santa Maria e altri edifici monastici, nacque da un ampio latifondo. Proprietà poi passata ai Borghese nel XIX secolo, pacificando così le dispute territoriali.
I resti della villa romana, davanti alla chiesa, arricchiscono ulteriormente il borgo circostante, un tempo noto come Badia del For Appio nel XVIII secolo.
Edificio principale del luogo, la magnifica chiesa abbaziale, costruita tra il 1163 e il 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano. Con una classica facciata solenne e austera, un grande rosone sopra il portale, e capitelli finemente lavorati.
Il borgo di Fossanova è uno dei più grandiosi complessi monastici cistercensi d’Italia, costruito tra il XII e il XIII secolo. Vive nella sua spiritualità religiosa, ma vive molto anche di una sua quotidianità laica negli antichi edifici. Ambienti adibiti a case, botteghe, ristoranti che offrono momenti di relax e di ristoro.
Notevole il Museo Medievale allestito nell’antica Foresteria, dove scoprire la vita quotidiana del luogo. Una storia che, a partire dalle ultime fasi dell’antica Privernum abbandonata nel XII secolo, narra la nascita del complesso monastico di Fossanova.
Molto suggestivo l’edificio dell’Infermeria con l’umile celletta dove visse i suoi ultimi giorni San Tommaso d’Aquino, principale esponente della Scolastica la filosofia cristiana medievale. Un maestro del pensiero considerato dalla critica moderna uno dei più grandi filosofi del mondo occidentale.
La chiesa abbaziale di Fossanova, dedicata alla Vergine Maria e a Santo Stefano, rappresenta un esempio emblematico della austerità e spiritualità cistercense. La sua architettura imponente si distingue per la semplicità e la sobria eleganza. Priva infatti di ornamenti decorativi e caratterizzata da un’evidente austerità che trasmette un’atmosfera di profonda contemplazione.
La pianta a schema latino, con elementi gotici come l’ampio rosone e il mosaico sulla lunetta del portale, sottolinea la spiritualità di questo luogo sacro. Mentre il campanile, visibile a distanza, completa la sagoma severa e armoniosa della chiesa.
Dal lato della chiesa, attraverso la “Porta dei coristi”, si accede al chiostro, che rappresenta il cuore della vita quotidiana della comunità monastica. Questa struttura presenta un susseguirsi di architetture principalmente romaniche su tre lati, mentre il quarto lato mostra elementi di stile gotico.
Attorno al chiostro si trovano gli edifici principali dell’abbazia, come il refettorio, la sala delle riunioni invernali e la sala capitolare. Compresi anche i luoghi che evidenziano il forte legame tra Fossanova e i cavalieri templari.
Un annuale degustazione di vini di tre giorni “Vini d’Abbazia” celebra qui da anni le etichette nate in altre abbazie, monasteri, conventi italiani e internazionali.
Da tener presente che siamo nel pieno territorio della tipica e squisita “falia”. Sebbene sia fatta con farina, acqua, lievito, sale e olio, e accompagni ogni piatto, per lo spirito del posto: “Non è una pizza, non è una focaccia, e non è nemmeno un pane!”. A voi il piacere di scoprirla.
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